Buon 25 aprile e buona Liberazione a tutte e a tutti. Un grazie di cuore ai tanti che hanno partecipato al corteo e a tutte le iniziative svolte in questi giorni. Sono sempre tanti i momenti che l’Anpi, insieme alle molte realtà del territorio, costruisce in occasione della Festa di Liberazione. Condividere, collaborare, costruire percorsi, ragionare e progettare insieme, ma soprattutto partecipare…. partecipare, interessarsi , avere cura , porre delle domande. Partecipazione e Liberazione sono termini complementari. La partecipazione è stata la vera protagonista della lotta di Liberazione. Donne e uomini di ogni estrazione sociale entrano con forza sulla scena politica nazionale, scelgono di partecipare in maniera decisiva alle sorti del loro paese. Lo fanno con un coraggio incredibile, il coraggio quello vero, che non nasconde l’ansia e la paura, un coraggio tanto incosciente nello sfidare fascisti e nazisti, quanto lucido nel comprendere che si sta scrivendo la storia, il coraggio che riscatta la storia di 20 anni di fascismo che hanno voluto dire, guerra, negazione delle libertà, miseria, violenza , sopraffazione, squallido colonialismo e una pesante arrettratezza culturale, i fascismi buoni esistono solo nelle fanfare di qualche pseudo-storico o nelle chiacchere di qualche politico in cerca di facile notorietà. Ricordiamocelo sempre: senza Resistenza non ci sarebbe stata la dignità di un popolo…Senza partecipazione vera e reale non ci sarebbe stata la Resistenza. Ritrovare quella partecipazione, recuperare quella “sovranità popolare” è il compito che oggi dobbiamo svolgere, come alunni al primo giorno di scuola.
Quest’anno celebriamo anche il primo voto a suffragio universale di questo paese, il 2 giugno 1946, circa 24 milioni di italiani, quasi il 90 per cento del corpo elettorale, scelsero il destino di questo paese, attraverso il referendum e l’elezione dell’Assemblea Costituente. Un paese distrutto, affamato, lacerato e sofferente…ma colmo di senso civico, deisderoso di partecipare alla costruzione del proprio futuro, interessato, scosso ma non indifferente. La storia e la memoria ci aiutano a conoscere, ricordare quello che siamo stati ma soprattuttuto ad orientarci, guidarci, dirci ciò che siamo stati per riflettere su ciò che saremo.
“..Io odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano…”
Queste parole di uno dei più grandi pensatori del novecento europeo, Antonio Gramsci (incarcerato e ucciso dal fascismo) ci aiutano a riflettere sul binomio cittadino e partigiano. Cosa vuol dire oggi partecipare? Cosa vuol dire oggi non essere indifferenti? E che cosa vuol dire oggi essere cittadini e partigiani? E’partendo da queste domande che possiamo ritrovare il senso di comunità e il legame pedagogico con la lotta di Liberazione.
Oggi partecipare vuol dire immaginare e costruire un’Europa lontana da muri e fili spinati. Abbiamo assistito in questi ultimi anni a continue tragedie del Mare, il Mediterraneo luogo magico di incontri e contaminazioni, si è trasformato in spettrale cimitero …Fermiamoci un attimo a ragionare su quello che sta succedendo, pretendiamo che la politica torni a essere la vera protagonista delle scelte, una politica spinta e pressata dal senso civico, dalla partecipazione cittadina, dalla sovranità popolare. Non si può più assistere in Europa all’emergere di neo fascismi e aggressivi nazionalismi rimanendo indifferenti o stando alla finestra. La Resistenza al nazifascismo è stata anche una Resistenza europea, e il sogno europeo, un sogno di pace e prosperità, non puo’ e non deve naufragare nella paura, nella diffidenza e nei razzismi, perchè questa “brutalizzazione della politica” cosi come tra la prima e la seconda guerra mondiale ha prodotto regimi dittatoriali, oggi, con forme e modalita’ differenti, rischia di rigenerare gli stessi mostri. La stessa nascita del fascismo è stata accolta spesso con indifferenza e qualche volta con sufficienza, quasi fosse un fenomeno folcloristico tutto italiano….sappiamo come è andata a finire e sappiamo quanto violenza ha espresso il fascismo nella sua fase iniziale, e sappiamo dove ci ha portato il fascismo nella sua fase finale…in una folle guerra….
E quindi ancora oggi carichiamoci di responsabilità, evitiamo di banalizzare, di ridurre tutto a una squallida rissa, come se la democrazia fosse questo litigare annoiato e volgare …io credo che oggi più che mai la politica abbia bisogno di adultita’, di responsabilità, di ritrovare quell’autorevolezza smarrita. Solo cosi potremo raccontare ai più giovani quanto sia importante partecipare, quanto sia importante andare a votare, o alzarsi presto per andare ad un congresso di partito o ad una manifestazione. Dimostriamo che la politica è una cosa sana, bella, utile.
Partecipare vuol dire anche saper accogliere e comprendere le nuove generazioni. Verso i più giovani credo che dobbiamo avere oggi un’attenzione in più, ma lo dobbiamo fare con umiltà, camminando insieme, sapendo che la strada la si fa e soprattutto la si sceglie insieme…non dimentichiamoci i tantissimi giovani che parteciparono con coraggio ed entusiasmo alla Resistenza, pagando spesso un prezzo altissimo..
A gennaio, come Anpi e con il contributo dell’Ammnistrazione Comunale, abbiamo pubblicato un fumetto di un giovanissmo autore sulla vita del nostro Roberto Camerani. Noi adulti abbiamo semplicemente accolto la sua voglia di raccontare ed esprimersi, di essere lui stesso testimone. Quante emozioni ci hanno trasmesso quei disegni…Cerchiamo di accogliere e valorizzare l’attivismo e la creatività giovanile…Sono tantissimi i giovani che si impegnano e cercano di migliorare il mondo in cui viviamo, dai volontari dei campi di Libera che lottano per un futuro senza l’arroganza e la prepotenza della criminalità organizzata, …fino ai giovanissimi che si rinventano lavori o nuove professioni, per sopravvivere in un mercato del lavoro sempre più selvaggio e decisamente poco garantista dei diritti. Questa è la meglio gioventù, non deludiamola, non lasciamola sola. Ed è per tutti questi giovani che dobbiamo chiedere con forza la verità su Giulio Regeni, un giovane ricercatore che ha pagato con la vita la sua voglia di verità e giustizia.
Qualche giorno fa abbiamo assistito alla spettacolo dei ragazzi e le ragazze della II E di Piazza Unità d’Italia… ci hanno raccontato la loro Resistenza e che Resistenza…Saper convivere ognuno con la proprio diversità, con la propria molteplicità di lingue, storie e culture… una lezione magistrale…
Diffidiamo di chi parla di guerre di civiltà o guerre di religione, il più grande nemico di guerra e terrorismo sono l’inclusione, il dialogo, l’incontro… L’incontro con l’altro spesso genera conflitti e difficoltà, che non dobbiamo eliminare, ma scomporre e affrontare: facciamoci promotori di un approccio interculturale che sappia valorizzare le diversità come risorsa, capace di rispondere alla complessità dei nostri tempi.
Ci ricorda con dolcezza e delicatezza il nostro partigiano Cesare Beretta, che L’arma migliore è il cervello…. Ecco a me viene spontaneo urlare….utilizziamolo questo cervello…Non facciamoci annebbiare dai fumi dell’odio e della cecità…
Quest’anno nella nostra rassegna“I colori del 25 aprile”, giunta alla sua ottava edizione, abbiamo voluto rendere protagonista l’art 11 della Costituzione: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali….” l’articolo che dovrebbe essere esposto in ogni edificio pubblico. Uno dei punti più avanzati del nostro dettato costituzionale…
La Resistenza ci ha lasciato in eredità una Costituzione incredibile per spessore e profondità, capace di raccontare e dettare le linee guida di una convivenza civile, dove l’equilibrio dei poteri, il senso di giustizia e la rappresentanza delle varie opinioni sono i cardini fondamentali…vanno maneggiati con cura, con molta cura e ogni riforma deve tenere ben presenti questi elementi, sennò il rischio è uno sbilanciamento dei poteri e l’esclusione di tanti e tante dalle scelte future del propio paese.
Viviamo questo 25 aprile come una sana e gioiosa irruzione nel contesto della politica, riaffermando quel coraggio e quella partecipazione che i Partigiani e le Partigiane ci hanno trasmesso…
Partecipare al 25 aprile, e al 26, e al 27…
Ora e sempre Resistenza
Viva il 25 aprile
Viva la Costituzione Italiana
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